Un primo bilancio arriverà tra la metà e la fine di novembre. Ancora qualche settimana e si potrà capire, dati alla mano, l'impatto della moratoria dei debiti nel mondo delle imprese. È già al lavoro il tavolo di monitoraggio, previsto dall'avviso comune firmato ad agosto, che dovrà fare da collettore di tutte le informazioni del territorio.
E anche le singole organizzazioni si sono mosse per capire quanto morde ancora il credit cruch. Confindustria ha inviato pochi giorni fa a tutti gli associati un questionario su come sta funzionando la moratoria: se allo sportello tutto fila liscio, se i dipendenti delle filiali applicano lo slittamento delle rate dei mutui in modo rapido, qual è l'intervento sulla patrimonializzazione (sia l'avviso comune Abi-organizzazioni imprenditoriali, sia gli accordi firmati con le singole banche tra Confindustria e le singole banche lasciano aperta la possibilità di un rapporto uno ad uno o di un multiplo).
Sarà la base delle imprese, quindi, la cartina di tornasole se l'adesione massiccia alla moratoria del sistema bancario si sta traducendo in quella «boccata d'ossigeno» auspicata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il 3 agosto, al momento della firma.
Intanto a breve sarà pronto anche il vademecum preparato da Confindustria sia sulla moratoria dei debiti che su tutte le altre misure messe a punto sia con il Governo sia nelle intese con le singole banche. Un testo che si aggiunge al modulo standard di domanda preparato dall'Abi a fine settembre, scaricabile dalla rete e disponibile nelle filiali.
Un impegno di comunicazione affinchè gli strumenti per combattere il credit crunch siano conosciuti dal territorio. Importante è fare presto. E finora da Confindustria, specie dal mondo della Piccola, sono arrivate esortazioni a rendere operativi gli accordi. La mancanza di liquidità è stata confermata anche dall'ultimo Bollettino Bankitalia di metà ottobre: prosegue il rallentamento del credito, hanno sostenuto gli economisti di via Nazionale, sia a causa di una ridotta domanda sia a causa di un orientamento restrittivo dell'offerta, anche se questa tendenza si sta attenuando. In altre parole, le banche tengono ancora stretti i cordoni della borsa.
Nel modulo di domanda preparato dall'Abi si è scesi quanto più possibile nel dettaglio, per evitare sorprese allo sportello. In base all'accordo, possono aderire le imprese che non abbiano più di 250 dipendenti e 50 milioni di euro di fatturato annuo, non abbiano rate scadute da più di 180 giorni. La moratoria di 12 mesi si applica alle rate dei mutui o dei leasing. L'intesa contiene anche l'allungamento delle scadenze del credito a breve di 270 giorni per soddisfare le esigenze di cassa.
Intanto alcune banche continuano a muoversi singolarmente. È il caso di Intesa Sanpaolo e di Unicredit, che hanno firmato singoli accordi con Confindustria e con il mondo dell'artigianato. Ieri l'Iccrea, l'Istituto centrale delle Banche di credito cooperativo italiane, ha rinnovato la convenzione con la Sace che consente alle piccole e medie imprese, clienti delle Bcc e delle Casse rurali, di attingere ad un plafond di 50 milioni per finanziare i progetti di internazionalizzazione. Opportunità per cogliere in pieno la ripresa della domanda mondiale attesa nel 2010.
